domenica 17 gennaio 2010

Il Nuovo Mondo

Devo ammetterlo. Credo sia stato il più bel viaggio della mia vita.

Difficile raccontare in poche righe 20 giorni, intensi e trascorsi al mare, al caldo e al sole brasiliano (mentre in Europa era inverno), quindi diciamo che mi soffermerò sui dettagli che più mi hanno colpito.


1-Differenza sociale.

In Brasile, contrariamente a molti paesi europei dove la differenza sociale media è più sottile, è facile trovare tantissima gente che vive con meno di 1 real al giorno (40 cents di euro) dorme per strada o si arrangia come può, mentre dall'altra parte c'è tanta gente che si può permettere lussi di gran lunga superiori alla media europea. In Europa, basta trovarsi un lavoro umile e tutti si possono permettere una macchina (magari a rate), pagare un affitto o ipotecare una casa o comunque almeno avere un tetto decente sotto cui dormire. In Brasile non è così. Per questo motivo è facile trovare gente che sfoggia SUV o belle macchine, mentre dall'altra parte tanta gente che “quando può” gira con vecchissime macchine che in Europa sono ormai auto d'epoca da più di una decina d'anni. Esempio, nelle cittadine dell'entroterra brasiliano è possibile trovare ancora storiche Volkswagen, Fiat, Alfa Romeo o Opel (lì Chevrolet), chiaramente usando l'alcol come combustibile. Sembra davvero che il tempo si sia fermato agli anni '80.

Naturalmente, l'assurdo è che le auto hanno gli stessi prezzi europei. Un controsenso per la gente brasiliana che non ha una moneta forte come l'euro o il dollaro e che deve pagare qualcosa come 2/3 volte il prezzo pagato da un cittadino europeo. Quando dico “europeo”, mi riferisco ovviamente ai paesi forti della comunità.


2-Infrastrutture e via di comunicazione.

L'indispensabile. Risparmiare soldi e investirli per lo stretto necessario. Questa mi sembra la politica (in fin dei conti non sbagliata) dei governi brasiliani, da quello centrale a quelli territoriali. Pensiamo a São Paulo, una megalopoli con più di 18 milioni di abitanti servita da tre sole linee di metro o Rio de Janeiro, con 6 milioni circa servita da una linea e mezza, realizzata solo negli ultimi anni. È vero che Roma e Milano non sono da meno, ma c'è da considerare che a Roma ogni qual volta si scava bisogna fermare i lavori per far intervenire gli archeologi (giustamente), mentre Milano città non è molto grande (poco più di 2 milioni di abitanti). Inoltre c'è da tenere presente che le ferrovie metropolitane coprono molte zone centrali delle città collegandole con i paesi dell'hinterland. Dimentichiamoci di Londra che con 6 milioni di abitanti, ha 13 linee di metro.

Premesso questo, in pratica i mezzi più usati in Brasile sono gli autobus (onibus), sia per muoversi all'interno della città, sia per quanto riguarda gli spostamenti a lungo raggio, mancando una rete ferroviaria nazionale.

Devo ammettere che gli autobus di linea per i collegamenti con le città sono fantastici, spaziosi, confortevoli e con i sedili che si possono ribaltare quasi a 180 gradi. Praticamente degli alberghi su ruote. I lunghi spostamenti nel paese per noi europei non costano molto (almeno oggi 17/01/2010), mentre per i cittadini brasiliani sono abbastanza cari.

Per questo motivo, ovvero la mancanza di treni più veloci, ho cambiato una delle mete prefissate: le cascate d'Iguaçu. Infatti avrei dovuto passare circa 24 di viaggio in autobus, partendo da Pirassununga, passando da Campinas, fino ad arrivare giù al confine con l'argentina. Troppo.

Forse non per il mondiale del 2014, ma per Rio 2016 la vedo molto dura, almeno per quanto riguarda i servizi per i milioni di turisti che confluiranno per le Olimpiadi. Spero solo che il governo sappia sfruttare a pieno i milioni di euro che pioveranno sulla metropoli per le infrastrutture dei giochi. Speriamo


3-L'alimentazione.

È bellissimo passare la notte di natale con roba estiva e cenando con cibi leggeri, esotici e con tanta frutta tropicale. Stupendo.

Ho dovuto constatare che i brasiliani non hanno alcun problema a competere con indiani e cinesi per il consumo di riso. Infatti credo che almeno il 95% delle famiglie brasiliane abbia una dieta composta da riso con fagioli. Nelle case delle famiglie comuni, nei ristoranti, ovunque, 7 giorni su 7! Ovviamente più secondi e contorni variabili.

È vero, noi italiani consumiamo pro-capite quasi 1 kilo di pasta a settimana, ma variamo molto il condimento (ragù, pesti, legumi, verdure, salse bianche, ecc) e il tipo di pasta (uova, patate, verdure, fresca con carne o formaggi, ecc). Ecco mangiare ogni giorno riso con fagioli, credo sia un po' troppo.

Os salgados. Sono delle buonissime paste fritte o fatte semplicemente con la pasta del pane, ripiene. Possono essere di pollo (o frango), di gamberetti (camarão), di carne (di solito macinata), di presunto e queijo. Questi diciamo i più comuni. Quelli fatti a Rio sono di gran lunga più buoni di quelli di São Paulo, almeno facendo una media.

Poi il “pastel” (fritta), buonissimo quello di Camarão oppure sempre a Rio impossibile non provare la “empada” (impanata), la più buona è certamente quella di Camarãos e Catupiry (gamberetti e formaggio tipo francese).

Devo dire che in 2 settimane a Rio ho girato tantissimi negozietti che vendevano questi stuzzichini. Vi dico già che o pastel de camarãos più buono che ho provato è ad Ipanema, appena usciti dalla stazione Ipanema/General Osorio, sulla destra ad angolo “Big Nectar”. Mentre la empada più buona la fanno al Lapa, bar Belmonte, rua do Lavrádio 116.

Le piante e la frutta. Sono rimasto esterrefatto dalla quantità di piante e frutta tropicale mai vista in vita mia. Cominciando dall'albero delle banane e del cocco, che si arrivano qui...ma senza gli alberi: a bananeira e o coqueiro. Poi tantissima frutta con nomi portoghesi ma che credo non esista comunque in Europa. Innumerevoli: goiaba, cacau (il cacao), jaca, caju, lichia, graviola, maracuja (con cui si fa l'altra versione di caipirinha, buonissima ma fatevi togliere i semi!!), mangostin, carambóla, ecc, ecc, ecc!!!

Sicuramente, quelle che più mi hanno colpito sono as Jacas. Sono dei frutti stranissimi, sembrano meloni giallognoli appesi ad un albero. Possono raggiungere il diametro di 40 cm per una lunghezza di quasi 80-90 (almeno quelli che ho visto io). Ovviamente, la gente li mangia, io purtroppo non ho avuto l'occasione di provarli.

È sensazionale come da questi frutti poi, si riesca a estrarre succhi gustosissimi. Con solo 1 real (40 Ecents) la maggior parte delle baracche vendono un rinfresco fatto con questa frutta. Il più buono è sicuramente quello di guaraná natural. Mentre un altro prodotto stranissimo e gustosissimo è l'Açai, una sorta di crema violacea ricavata da un altro frutto tropicale estratto dalle palme (non ho controllato in internet, è quello che mi hanno detto).


4-Valutazioni generali

L'argomento ragazze lo tralascerei, credo sia facile immaginare come il solo fatto di essere europeo da tantissimi punti in più.

Da tornarci, soprattutto a Rio, ma durante il carnevale. Il clima era già nell'aria ed era stupendo vedere la gente per strada con tamburi e strumenti afro-brasiliani suonare e danzare, con tantissima gente, soprattutto cariocas (più che turisti) che si fermavano e ballavano con loro, alle volte anche intralciando il traffico. Direi Spettacolare!

Per quanto possiate evitare, evitate i bus di città a Rio, guidano da cani. A São Paulo, invece il servizio è discreto.

Il mio portoghese ha raggiunto anche un livello sufficiente, penso che con altri due mesi avrei potuto impararlo meglio e parlarlo correttamente. Già che riuscivo a conversare telefonicamente sem problemas!(I cariocas si capivano molto meglio dei paulistas-paulistanos, anche se con la scchhh delle S)


Até logo Brasil! Esta lembrança ficará sempre no meu coração, um beijo!


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